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La riflessione sugli stili di apprendimento che attraversa i vari saggi del volume è stata il punto di partenza per lo sviluppo del progetto DEAL - Digital Era Approaches to Learning/Un osservatorio sull'apprendimento nell'era digitale. L'auspicio è che la collaborazione tra esperti e la positiva contaminazione tra discipline educative possano convergere verso un punto d'arrivo comune: fornire alle giovani generazioni di allievi e studenti strumenti innovativi e diversificati, che contribuiscano ad aprire spiragli di speranza in un successo scolastico ed educativo equo e ampiamente distribuito. La riflessione sugli stili di apprendimento che attraversa, con prospettive differenti, i vari contributi di questo volume è stata il punto di partenza per lo sviluppo del progetto di ricerca DEAL - Digital Era Approaches to Learning/Un osservatorio sull'apprendimento nell'era digitale. Tale riflessione assume, nel libro, tre declinazioni differenti: la prima, legata a un tema di profonda attualità, si sofferma sui risultati di una indagine volta a evidenziare se gli stili di apprendimento prevalenti tra i rispondenti varino in relazione all'età, alla familiarità con le tecnologie e alla frequenza con la quale si utilizzano. La seconda declinazione, più circoscritta, si colloca nel settore museale: il contributo offerto da DEAL accoglie i punti di vista di esperti con competenze diversificate, che si traducono nella proposta di un metodo finalizzato all'elaborazione di messaggi museali strutturati in modo da incontrare positivamente i diversi stili di cui i visitatori sono portatori. Infine, la terza, originale declinazione propone una combinazione tra stili di apprendimento e scrittura manuale. L'approccio adottato in questo caso è di tipo bottom up: si è partiti dall'analisi di alcuni manoscritti per risalire agli stili di apprendimento degli scriventi, con una attenzione particolare alle differenze che si manifestano tra le scritture dei giovani e dei meno giovani, differenze che, insieme agli stili di apprendimento, costituiscono il fulcro della ricerca. Forse è ambizioso parlare di serendipità, ma l'auspicio di questo lavoro è che la collaborazione tra esperti e la positiva contaminazione tra discipline educative che trovano il loro terreno d'elezione non sempre e non solo nell'educazione formale, ma anche negli spazi informali e non formali, possano convergere verso un punto d'arrivo comune, quello dell'impegno, dichiarato ma anche realizzato, di fornire alle giovani generazioni di allievi e studenti strumenti innovativi e diversificati, che contribuiscano fattivamente ad aprire spiragli di speranza in un successo scolastico ed educativo equo e ampiamente distribuito.